venerdì 2 maggio 2008

PRIMAVERA




PRIMAVERA


UNA TRISTE PIOGGIA,
FINE E SOTTILE,
PENETRA LA TERRA,
RIDONO GLI ALBERI
SFOGGIANDO UN ABITO NUOVO.
UN VENTO FREDDO ROTOLA, TRASVERSALE,
TRA I FILARI INCOLTI,
UN BACIO DEL CIELO
CI SFUGGE TRA LE MANI,
LUCCICANO I COPPI
IN STRANI RIVERBERI ROSSI.
UNA PRIMAVERA CHE ANCORA NON CI HA ABBAGLIATO
SI PROPONE LENTAMENTE,
COME UN LANGUORE ATTESO E NON AVUTO.
NEL BUIO NOTTURNO
CI GIUNGE LA VOCE DELLE NUBI,
IN TRABALLANTI SFUMATURE COLME DI GRIGIO.
LE LUCI AUTOMATICHE
NON CAPISCONO IL GIORNO
ED, INUTILI, CONTINUANO AD ILLUMINARE LA LUCE.
MENTRE NOI, STUPITI,
VANAMENTE CON GLI OCCHI
CERCHIAMO UNA FESSURA DI SOLE.


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