martedì 4 maggio 2010

Non chiedermi il silenzio... - Poesia -




Non chiedermi il silenzio,
non posso essere quello di sempre,
non sono la montagna immutabile
che guarda il cielo,
ma voglio ubriacarmi di vento
tra queste plumbee nuvole
che si arrotolano rapide
in continue variazione di luce.
Tu mi chiedi un minimo di dignità
e tanta solitudine da tenere stretta
ma io correrò senza meta
in prati di sole
ed inciamperò, forse, in qualche zolla,
allora verrò a parlarti, lucido e calmo,
sarà solo una finzione, credimi.
E tu non gridarmi sul viso
che esistono anche gli altri,
non serve a nulla e poi lo so.
Ascoltami, soltanto,
e lasciami volare
tra le mie parole di paura:
potrò raccontarti le mie favole tristi
che durano un giorno.
Domani ti canterò la canzone
di un bimbo felice
che ha visto il mare dell'alba.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Non chiedermi il silenzio,
non sono la montagna immutabile"

La libertà di essere se stessi,
di andare,tornare, ridere e piangere
e quel pizzico di sano egoismo
necessario a distinguersi come individuo
da una massa sempre uguale e noisamente uniforme.
Questo ho colto nei toui versi e... mi piace!
Mi si attaglia come una seconda pelle, perché
non ho mai saputo né voluto vivere in modo diverso
grazie Carlo, è stato un piacere leggerti. echio