EMPATIA - POESIA -RIFLESSIONE

EMPATIA ?

QUELLO STRANO STATO
CHE OGNI TANTO TI PRENDE
E NON RIESCI A SCRIVERE NIENTE.
NON STAI MALE E NON STAI BENE
CON LA MENTE VUOTA
RIGIRI I PENSIERI
CHE VANNO A CASCARE UN PO’ SUI RICORDI,
UN PO’ SU QUELLO CHE VEDI.
VUOI CHIAMARLA APATIA
O MAL DI PRIMAVERA
POI TI ACCORGI CHE DURA DAL MATTINO ALLA SERA.
E PIU’ TI SFORZI
E NON CAVI UN RAGNO DAL BUCO
PUO’ ESSERE UN VERSO,
UN’IMMMAGINE LUCIDA
CHE SCAPPA IMPAZZITA LASCIANDOTI NUDO.
MA POI CI RIPROVI
ED IL RISULTATO NON CAMBIA
VORRESTI STRIZZARTI IL CERVELLO,
PIZZICARTI UNA GAMBA,
CORRERE FUORI A GRIDARE CI SONO
MA FAI FINTA DI NULLA,
APRI LA PORTA, SCENDI LE SCALE
E COL PRIMO CHE INCONTRI TI METTI A PARLARE
CERCANDO DI CAPIRE CHE DIAVOLO DICE
MA IL GIOCHETTO NON VALE
E’ MEGLIO METTERSI A CAMMINARE
SENZA SAPER DOVE STAI PER ANDARE.

MARE - POESIA -

SEMBRAVA NEVE QUASI
QUEL MARE DI SPUMA
MA IL VENTO ERA CALDO
S'AFFONDAVA NEL CORPO,
PRENDEVA LE NARICI,
ERA TUTTO COSI'...
SOLO CHE TU ERI PERDUTA.

RITRATTI DI DONNA POESIA

RITRATTI DI DONNA.

Pelle bianca,
occhi verdi,
treccia rossa
e fumi.

Cenere di amore,
ti piango le mani,
rosse di lucro.

I tuoi capelli tinti,
il tuo volto sofferto
da un triste passato.

Il mare d'inverno,
il tuo sguardo di primavera,
butta il tuo scudo
lascia uscire la vita.

Sassi di luna
in passi di storia,
lampi di gioia
tra i fiori, nel sole.

Salti come una bimba felice,
ti basta poco per farlo
come violini d'argento
in parole di sogno.

Ma corre la vita
più veloce di te
e la tua voglia di cambiare
un passato già visto,
s'infrange inutile
contro scogliere biancastre.

Non buttare nulla,
portalo nel cuore
e ritrova la gioa.

VORREI FERMARE IL TEMPO

VORREI FERMARE IL TEMPO,
MA NON SO IN QUALE PRECISO ISTANTE,
QUANDO SEI TRISTE
E TI CHIUDI AD OGNI PAROLA,
QUANDO SORRIDI
E MI CERCHI CON GLI OCCHI,
QUANDO MI INSULTI
E GIURI DI ANDARTERNE,
QUANDO INDIFESA
ATTENDI UNA CAREZZA,
QUANDO FACCIAMO L'AMORE
E SUSSURRI PIANO.
NON HO IDEA
MAGARI LASCIAMO TUTTO COSI'
PARLANDOCI COL SILENZIO.

UN GIORNO QUALUNQUE - POESIA -

IL FIUME SPUTA IL CIELO
SI LIBERA DAL SOLE
GETTANDOLO QUA' E LA'.

I RAMI DI OSSA
PARLANO SOTTO I PASSI
IL FIUME ACCECA
CHE SEMBREREBBE ESTATE.

L'ACQUA E' SANGUE CHE SCORRE
UN UBRIACO GRIDA AI SOGNI
NEGA SUA MADRE
COI PUGNI TESI IN ALTO,
UN SUO RISO ISTERICO SI SPEGNE
SUL VOLTO DELLA GENTE
E POI FINISCE UN GIORNO
E L'ACQUA NON HA PIÙ' COLORE.

Alla sola - Poesia

TRA LE NUVOLE SPARSE
IN UN OPACO CIELO DI PRIMAVERA
COME RANCORI SOPITI
DAL BENE DEL TEMPO
TORNANO I RICORDI
TENUTI SEGRETI
IN ANGOLI REMOTI.
LA TRISTEZZA DELLE COSE BUTTATE
IMPRIGIONA LA MENTE
E MI PARLO DA SOLO
COME UN CAVALLO IMBIZZARRITO
CHE SCALCIA NEL VUOTO.
ANCORA SEI RIMASTA
PIU' DI OGNI ALTRA
COME QUANDO RIDENDO
MI PRENDEVI IN BRACCIO
ED IO INCOSCIENTE
TI STRAPPAVO IL CUORE
E TU FERITA CORREVI,
COME UNA FALENA IMPAZZITA,
DIETRO AI MIEI PASSI DISTRUTTIVI
CHE PORTAVANO AL BUIO.
ADESSO CHE SO,
ADESSO CHE NON POSSO
RIPENSO AL DONO PIU' GRANDE
CHE CON TANTO DOLORE
MI HAI DATO QUEL GIORNO D'OTTOBRE.
TUTTO QUESTO TI DEVO
E NON TE L'AVEVO MAI DETTO.

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Non devo niente - Poesia -

MENTRE IL SUONO DI UN SOGNO RIMBALZA
TRA LE PARETI RICOPERTE DI CARTA GIALLA,
MENTRE UN PALLIDO VISO INTRISTISCE
INCORNICIATO DA CAPELLI TIZIANO,
ALZO GLI OCCHI STUPITO
A CERCARE RAGIONI CHE SFUGGONO IL MIO SGUARDO.
LA COERENZA DIVENTA TRAPPOLA MORTALE
CHE IMPRIGIONA UNA MANCATA RAZIONALITA',
RIMANGO SEPOLTO DA VERSI INCONGRUI
CHE, COME SOFISTICATI ARPEGGI,
SFIORANO IL MIO CAPO SENZA TOCCARLO.
ED A TRATTI MI VOLTO A VEDERE I MIEI PASSI
CHE MI RACCONTANO FAVOLE
POI MI GIRO DI SCATTO,
SORRIDO, MI SENTO E MI PARLO:
NON DEVO NIENTE A NESSUNO.

DALLA FINESTRA - POESIA -

DALLA FINESTRA

UNA GROSSA GRU,
LE COLLINE DOPO,
LE MONTAGNE IN FONDO,
LA TORRE DELL'OROLOGIO SORRIDE,
LE BANDIERE SVENTOLANO,
IL SOLE CHE SPEZZA A META',
UNA TOVAGLIA APPESA,
LA PIAZZA DEL MERCATO,
SENZA MERCATO,
UN RISTORANTE VUOTO,
UNA CASA CHE CRESCE
E UN BAMBINO CHE GIOCA
PRENDENDO A CALCI UNA PALLA,
MENTRE IL SOLE TI SALUTA.

IL CANTASTORIE - POESIA -

IL CANTASTORIE

LE STORIE VI CANTO
MORIRE SOLTANTO
VIVERE SALTANTO..
IO VE LE CANTO..

GRIDATE LA VITA
I RIMPIANTI, LE OCCASIONI MANCATE
CON LUCI DI FATE
E ....PARLATE...PARLATE.

CON LA VOCE ARROCCATA
DAI VISI E DAI CUORI
UN PO' SCORDATA MAGARI.

ASCOLTATE I RICORDI DI AMORI
UDITE LE MELODIE DEL CIELO
COME I FUNAMBOLI CANTANTI
COME I TRATTORI VAGANTI
IN UN GIORNO DI NEVE...
E GLI AMANTI.

VI CANTO LA STORIA
VI CANTO LA VITA
STORIA INFINITA.

SALTINBANCHI RUOTANTI
TRA CORDE, TRA RETI,
AL VISO PERICOLANTI.

VENTI STRACCIATI
DI STRADE ACCALDATE,
MORSI DI VENTO
DA SENSI VAGATI.

OMBRE DI LUCE,
OCCHI AMMACCATI
GESTI TROVATI
IN SENI MAL PORTATI

LE CORDE DI LUCE
IN SPETTACOLI PASSATI
ALBERI ALTERNATI
NATALI CON VIVE RISATE.

CANTO LE VOCI CHE SPERANO
IN UN MALE MIGLIORE
IN STANZE CHE AMIAMO
CERCO IL PEGGIO MINORE.

MA VEDO PASSI DI LUNA
DALLA FINESTRA DI STRACCI
QUANDO IL CIELO E' SERENO
E LA NOTTE VEGLIATA.

VENTI SOFFIATI,
CAVALLI LEGATI
IO SCRIVO E TU SUONI
IN MONDI AFFOGATI.

ANNI - POESIA

ANNI

E le sensazioni si trasformano,
spariscono, come gocce di rugiada
sulla tela di un ragno,
travolte dal sole del mattino.

I sentimenti s'affievoliscono,
diventano rughe scavate
in un volto sofferto
dalle ali del tempo
che come brezza leggera
s'insinua silente tra le pieghe dei ricordi.


Il corpo tutto intristisce
rattrapendosi quasi
come un panno di lana bagnato
che pian piano asciuga alla luce.

Qualcosa rimane in fondo alla via,
a stento percorsa, nel passare degli anni;
i ricordi tristi tramutano
rimossi dalla memoria.

E ti senti come un aquilone
da un filo legato
a volte in tensione,
a volte allentato
in uno stormire di foglie
trapassate dal vento.

QUANDO - POESIA

QUANDO

QUANDO NELLA PENOMBRA DELLA STANZA,
IL MOBILE COMPONIBILE NON MI RISPONDE PIU',
IL TELEVISORE TACE
ED IL PORTATILE E' SPENTO
MI ARRIVANO LE VOCI
FAMILIARI PAROLE

NON GIUNGONO DI SORPRESA,
ERANO SOLO SOPITE
DAI FRAGORI DEL GIORNO.

E COMINCIANO A RACCONTARMI VERITA',
DICONO L'INCAPACITA' DI AMARE,
LA NON GIOA DEI GESTI,
LA TRISTEZZA DELLA MEMORIA.

PARLO COI MORTI,
SONO AMICI MIEI,
CI FREQUENTIAMO SOVENTE,
QUANDO IL SONNO NON E' ANCORA SONNO.

E SEMPRE MI SORPRENDONO
CON PICCOLE FRASI CHE INNESCANO I PENSIERI.
SI MI RICORDO.....
QUELLO CHE POTEVA ESSERE E NON E' STATO

MI RICORDO LE COSE BUTTATE
IN TUBETTI DI PILLOLE,
LE IMMAGINI ORA SEMBRANO FANTASMI
A CUI CERCO INUTILMENTE D'AGGRAPPARMI.

POI RAPIDE COME SONO ARRIVATE
LE VOCI SPARISCONO
MENTRE UNO SQUILLO DI TELEFONO
IRROMPE VIOLENTEMENTE NELL'ARIA.

PRIMAVERA

PRIMAVERA

UNA TRISTE PIOGGIA,
FINE E SOTTILE,
PENETRA LA TERRA,
RIDONO GLI ALBERI
SFOGGIANDO UN ABITO NUOVO.
UN VENTO FREDDO ROTOLA, TRASVERSALE,
TRA I FILARI INCOLTI,
UN BACIO DEL CIELO
CI SFUGGE TRA LE MANI,
LUCCICANO I COPPI
IN STRANI RIVERBERI ROSSI.
UNA PRIMAVERA CHE ANCORA NON CI HA ABBAGLIATO
SI PROPONE LENTAMENTE,
COME UN LANGUORE ATTESO E NON AVUTO.
NEL BUIO NOTTURNO
CI GIUNGE LA VOCE DELLE NUBI,
IN TRABALLANTI SFUMATURE COLME DI GRIGIO.
LE LUCI AUTOMATICHE
NON CAPISCONO IL GIORNO
ED, INUTILI, CONTINUANO AD ILLUMINARE LA LUCE.
MENTRE NOI, STUPITI,
VANAMENTE CON GLI OCCHI
CERCHIAMO UNA FESSURA DI SOLE.